ATTENTI AL CASCO!
C’è il casco portato sotto il braccio come una borsetta; c’è quello a guscio di tartaruga, sportivamente pendente dietro la nuca; c’è il casco padella, che ricopre appena la volta cranica ma non lo scalpo; poi il casco vecchio west, appeso su un fianco della moto-cavallo, pronta ogni tanto ad impennarsi; e, per finire, tutto il gran numero di caschetti non omologati, che costano poco, sono leggerini e possono essere portati in testa come scodelle.
Mi sono fatta una vera e propria cultura sui caschi dei motociclisti, il giorno in cui m’è venuta voglia d’inseguire una magnifica ragazza, gambe lunghissime e capelli al vento, la quale filava come una furia sulla sua luccicante motoretta, e ho capito che non sarebbe stato giusto inzeppare quella magnifica chioma colore del grano, in un casco ribollente di sudore. Ho anche quel giorno incrociato un giovane con la criniera scolpita dal gel ed ho condiviso la sua voglia di mostrarla; allo stesso modo, ho apprezzato l’uomo smilzo e sottile che, al posto del casco, aveva schiacciato sopra la testa, come un fungo, un cappello di tela coloniale, facendomi sorridere un po’.
Non è vero che noi gente del sud siamo inclini a comportamenti poco civili e non amiamo rispettare le regole. La verità è che ci invidiano lo spontaneo estro e la grande carica d’ironia. E non risponde al vero neanche che i nostri operatori di polizia siano più distratti dei loro colleghi del nord. E’ molto vero, invece, che i nostri giovani e meno giovani motociclisti sono scaltri nel girare senza casco per tutte le strade della città, stando però ben attenti a non incappare in un controllo, giacché è a tutti noto che, se non si supera la palettina d’ordinanza, nessuno farà scattare la multa. Che vi credete che ci troviamo nel grande cinema americano, dove si vedono subito poliziotti pettoruti e con gli occhiali scuri, tesi a bloccare con le loro moto chiunque abbia violato le regole di una corretta guida!?